giovedì 30 aprile 2020

29,30 aprile 2020 - Generazione Covid (Covid Generation)

Nella conferenza stampa del giovedì della ProCiv di rainews24, a quanto pare sarà l'ultima, il pneumologo Richeldi, che per come vedo spesso glissa su certe domande, ha detto che i 15 giorni scorsi devono essere tenuti presenti per le prossime settimane come punto di riferimento dei risultati raggiunti, con trend in calo dei decessi e dei nuovi contagi, e su come si dovrà affrontare il futuro in convivenza col covid19. Per Borrelli l'emergenza non è finita. Il nostro servizio sanitario e il nostro sistema della protezione civile hanno dato una grande prova di serietà che faranno bene al nostro Paese. Con questo tono dimesso rilassato assisto a questa ultima "puntata" di informazione con l'impegno, dicono, che la ProCiv continuerà a fornire i dati aggiornati ai giornalisti. Borrelli termina la conferenza salutando, in tono scherzoso, "alla prossima volta, nel senso che per la Protezione Civile c'è sempre una prossima volta".
In questo quadro si muove il panorama politico nazionale tra Conte, che viene descritto dall'ItaloVivo Matteo come populista, l'opposizione di centrodestra coi loro flashmob mascherinomuniti e pseudo occupazione della Camera, i governatori di centrodestra che contestano la prosecuzione del lockdown, quindi con idee meno restrittive del Dpcm, che non libera diverse attività commerciali (bar, ristoranti, parrucchieri) e, fra il martello e l'incudine, i sindaci (ANCI) di quelle Regioni di centrodestra che sono sul piede di guerra, perché ritengono pericoloso aprire prima di quanto previsto dal Dpcm. In mezzo noi schiacciati nel quotidiano che viviamo tartassati di iperinformazione in questa bolla mediatica che soffia, da un lato per il liberitutti subito ad uso e consumo di calcoli elettoralistici, dall'altro la voce filogovernativa per una chiusura con allenamento a step fino a quando non si trova un vaccino che, secondo quanto dichiarato oggi dal virologo Fauci, arriverebbe a gennaio.
Non so cosa accadrà domani, nel senso del breve termine. So che la caducità delle cose ed il transeunte "dell'adesso" e del "fra pochi giorni" occupa gran parte dei nostri pensieri. Scrivevo appunto ieri l'altro sull'utilità o meno delle cose che ci parevano importanti fino a fine febbraio ed ora tutto o quasi pare abbia perso il valore. Persino un "barile di petrolio" che tante guerre scatena non pare stia vivendo grandi profitti; il consumo dei carburanti è diminuito di quasi la metà, segno dei tempi.
Dal dopo Covid ci sarà una generazione, io spero, che si riprenderà lo spazio con l'umanità in sinergia con la natura ed il suo rispetto. In controtendenza rispetto a quanto l'homo sapiens ha fatto finora, occupando ogni palmo di terra libero e fottendosene della grande madre Terra.
Io provengo, per poco, dalla generazione "boomer" nato prima del '65 e prossimo, per poco, alla generazione successiva, cioè dal 1965 fino al 1980 che viene definita "generazione X", e quella precedente è detta generazione silenziosa. Leggo in rete su Wikipedia che la mia generazione "contribuì notevolmente all'aumento di domanda per beni di consumo, stimolando la crescita economica registrata in quel periodo". Dopo è venuta la Generazione X di coloro che sono nati tra il 1965 e il 1979 ( X, a rappresentare la mancanza di un'identità sociale definita). Da Wikipedia estrapolo "L'influenza di questa generazione sulla cultura pop iniziò negli anni ottanta e ha avuto il suo culmine negli anni novanta. Storicamente la generazione X è inquadrata nel periodo di transizione tra il declino del colonialismo, la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Una volta giovani adulti, la generazione X raccolse l'attenzione dei media tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, guadagnando la reputazione stereotipata di apatici, cinici, senza valori o affetti."
Poi arriviamo alla generazione Y, millennial generation, generation next (generazione successiva) o net generation (generazione della rete) cioè di coloro che sono nati fra i primi anni ottanta e la metà degli anni novanta.
Alla generazione "del millennio", coloro nati alla fine del XX secolo, succede la generazione Z. "Questa generazione è caratterizzata da un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali. In molte parti del mondo, l'infanzia della generazione Y è stata segnata da un approccio educativo tecnologico e neoliberale, derivato dalle profonde trasformazioni degli anni sessanta.
A breve, quando tutti noi cominceremo a convivere con questo virus definito più subdolo dell'ebola, quindi già oggi, i primi nati credo verranno chiamati Generazione Covid.
Cosa farà questa generazione come sarà cosa dirà, nel campo culturale artistico musicale è presto perché queste sono pagine ancora da scrivere.
Un brindisi alla nuova GENERAZIONE COVID


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