mercoledì 8 luglio 2020

7,8 luglio 2020 - anima migrante

Diceva Seneca "Chi è impreparato teme anche le piccolezze". Non sono in grado di inserire questo aforisma in un discorso frammento opera o altro, laddove il filosofo stoicista affrontava chissà quale argomento o trattazione. Forse gli è stato attribuito, volente o nolente, come spesso capita che si fra una citazione dotta e che magari risente di diverse traduzioni da una lingua all'altra, mutando talvolta anche di senso quello che originariamente voleva dire chi l'ha proferito. Nella vulgata regionalista ci sono diversi proverbi che ricalcano il senso di questo aforisma, che spesso si rifà alla pavidità della persona o all'indecizione nell'affrontare scelte necessitate o necessarie procrastinandone alle calende greche la scelta. In sardo si dice "ispantamiseros" (spaventa miseri, di animo) quella situazione per cui colto alla sprovvista l'essere umano poco dotato di coraggio e determinazione si abbatte e si spaventa. Così è. Quando devi fare una scelta e sei preparato da tempo metti davanti tutte le opzioni positive o negative, risultati, convenienze, tutto orientato verso un risultato che non ti reca svantaggio oppure ti reca un danno minore. Così penso a chi ha perduto tutto, in seguito ad un conflitto bellico, con la casa distrutta, i propri cari uccisi, le proprie idee invise da chi governa, decide, obtorto collo, di lasciare tutto e, con un colpo di accetta, magari di varcare il mare per andare da un'altra parte, per ricominciare. L'homo sapiens si sposta da millenni quindi non ci deve meravigliare chi, oggi spinto da necessità vitali, primum vivere, decide di andarsene dal proprio Stato o territorio. Alla ricerca di una vita migliore. Poi ti ritrovi a sbarcare nelle coste di una Nazione come l'Italia dove da sempre era la culla dell'accoglienza e dove nell'umanesimo aveva fatto della diversità di genti di popoli la ricchezza e la proiezione verso un mondo migliore. Non dimentichiamoci che Roma, pur nella bestialità dell'impero, conquistati i territori romanizzava i suoi abitanti (certo magari a fil di daga) e li considerava cittadini a tutti gli effetti, i quali pagando tributi e si senticano a casa propria pur a centinaia di kilometri. Oggi mi pare che si sia tornati indietro, per certi versi nel medioevo, dove si mettono in discussione diritti e conquiste sociali acquisite, dove il fanatismo religioso si affronta col proprio fanatismo nel nome di una civiltà che, se non accogli gli altri, tanto più in difficoltà, civiltà non è più in senso assoluto. Quindi partendo da le "piccolezze" posso dire che anche questa pandemia ci ha dimostrato che la vita è densa di difficoltà ed erta di imprevisti. Le piccolezze così come le cose gravi e più imprtanti vanno sempre affrontate, che le cose complicate sono anche la sommatoria di piccole cose. Credo invece che intorno ci siano davvero tante persone chevsi spaventano per poco dando un valore o un'importanza abnorme per "cose" che in relatà sono effimere e transeunte. Ho come l'impressione che se usciremo migliorati comunque ci sarà una parte di persone che continueranno ad essere preda degli "ispantamiseros", cioè di chi ti prefigura un futuro incerto per cui anzichè affrontarlo tutti insieme ci si scaglia addosso agli "ultimi" a chi davvero con coraggio invece ha affrontato pericoli gravi insieme alle piccolezze, saltando il mare su un gommone. Mentre c'è chi in mezzo agli agi aizzato da chi vuole fare bottino di voti alle prossime tornate elettorali addossa la colpa di tutto ciò che accade a chi viene da fuori. Così ti ritrovi a sentire che gli immigrati portano le pestilenze, mentre poi in concreto le agenzie battono la notizia per cui un imprenditore veneto nell'idea che il covid19 non è affar suo, nonostante il contagio nei suoi frequenti spostamenti decide di continuare a lavorare mettendo in serio pericolo i lavoratori della sua azienda, che fa capire come esista prima dell'uomo il profitto. Io credo che questi personaggi non ci debbano essere e che la comunità stessa dovrebbe biasimarli perchè con questi comportamenti si mette fuori dalla comunità. Parafrasando il maestro Morricone recentemente scomparso, questi personaggi "Per un pugno di dollari" offendono l'umanità. Detto questo mi ritiro nel mio quotidiano fatto di piccole cose, anche se talvolta non sono preparato, ma che affronto con serenità.
La colonna sonora odierna è un slbum degli Almamegretta dove le tematiche dell'immigrazione ci sono tutte: Animamigrante





Nessun commento:

Posta un commento