martedì 4 agosto 2020

2,3 agosto 2020 - memoria storica

Dopo le ferie per fortuna non troppo afose, se si escludono le ultime giornate di luglio, arriva il tanto reclamato, presente per quasi tutto l'anno nell'isola, su bentu estu, il maestrale. La temperatura è ritornata apprezzabile e si possono fare nuovamente le passeggiate. Giusto ieri, che ho ripreso il lavoro in presenza, timidamente si è fatto largo tra lo scirocco e venti minori spazzando via quella aria ferma e mefitica dell'afa del fine settimana che ci ha messo di malumore tanta era la calura e i disagi connessi. Oggi passeggiare è possibile e piacevole. Nella zona "Canali", fra l'agro di Nuragus e Gesturi, il vento è meno forte perché appunto di tratta di un canalone chiuso, fra una collina e l'altra. Proprio per questa morfologia ma anche per la particolarità del terreno è zona deputata a vigne ed uliveti. Se non ci fosse stato l'uliveto di mio fratello le giornate interminabili di lockdown sarebbero state terribili. Giusta l'ordinanza regionale ci ha consentito di coltivare l'hobby della coltura dell'ulivo e rilassarci all'aperto. Unico limite, non più di un familiare per volta. Siamo sopravvissuti col piacere della campagna, raccogliendo nel periodo asparagi, che diversamente non ne avremmo trovato visto che la zona è battuta dai raccoglitori per venderli nel mercato. Ovviamente prosegue il lavoro agile e per fortuna non è zona d'ombra e il segnale anche se non al massimo ti consente di entrare nella segreteria digitale e verificare gli incombenti. Questo luogo è adatto, per i suoi colori profumi e suoni, alla riflessione. Una di queste corre alla strage di Bologna che al 2 agosto ci ha riportato a quarant'anni fa. Una strage terribile in seguito all'esplosione fi una bomba piazzata nella stazione che ha causato 85 morti e 200 feriti. Questa strage dopo le lungaggini processuali depistaggi et similia ci ha consegnato un quadro dalle tinte fosche dove i mandanti, oggi tutti deceduti, appartenevano a servizi segreti deviati con infiltrazioni piduista e con la manovalanza dei neofascisti, gli autori hanno scontato la pena. Chiaro è che la riprovazione morale e la condanna della società civile prosegue a divinis. Questo attentato arriva in modo anomalo quasi al termine della strategia della tensione. Tante teorie e supposizioni sul tavolo poche certezze. Si è scritto tanto, tanta è stata l'indignazione ed il ricordo è ancora vivo.
L'allora presidente della repubblica Presidente della Repubblica Sandro Pertini, giunto con un elicottero a Bologna alle 17:30 del giorno della strage, in lacrime affermò di fronte ai giornalisti: «Non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia». Questa terribile strage è stata fonte di ispirazione per artisti musicisti e registi. Alcuni hanno fatto chiaro riferimento nelle pellicole, come nel film Romanzo Criminale dell'omonimo libro di Giancarlo DeCataldo; mentre Fabrizio De André,  nel brano Se ti tagliassero a pezzetti, si comprende il riferimento alla strage: T'ho incrociata alla stazione / che inseguivi il tuo profumo / presa in trappola da un tailleur grigio fumo / i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino / camminavi fianco a fianco al tuo assassino. Francesco Guccini ne fa riferimento in Bologna, così altri autori come Ligabue, Gaber, Dalla e Bertoli. Il rapper Frankie HiNrg ancora più esplicito in Fight Da Faida.
Giusto per terminare queste riflessioni nelle mie passeggiate dico che la memoria storica è importante e mi rammarica il fatto che la Storia in particolare quella contemporanea non sia studiata come merita dalle nuove generazioni, che tendono a dimenticare presto e spesso sono attratti dalle sirene dei negazionisti di ogni specie o da chi tenta di sminuire questi gravi fatti della nostra recente storia. 


Nessun commento:

Posta un commento