venerdì 3 aprile 2020

2,3 aprile 2020 - viaggio nel plateau della Giara


Siamo rimasti al contesto descritto nel precedente post, dove la situazione sui progressi sul fronte coronavirus ci ha regalato la situazione per cui siamo e stiamo, almeno per qualche giorno, in attraversamento su un plateau del contagio prima di arrivare al crinale, alla discesa, di dati più confortanti verso la risoluzione e la fine della battaglia. Il comitato scientifico attende la discesa per avviare la cosiddetta fase 2.
Dunque in questo viaggio, immaginario, affacciato alla mia finestra, con la pioggia che cade incessantemente già dalle 13, immagino di essere in cammino, nella parte di Gesturi, sopra il Tavolato della Giara verso Genoni, laddove il plateau ridiscende verso i Pascoli di pianura. 
La giara, si legge nel sito del museo del cavallino, 《è un altopiano basaltico dai lineamenti caratteristici, un’enorme fortezza naturale nel centro della Sardegna che custodisce una flora ricca di endemismi e un ambiente fiabesco. È nota soprattutto per la presenza dei cavallini della Giara, per le fioriture primaverili e per i laghetti conosciuti come Paulis.》
In questo viaggio, nei viaggi immaginari, non posso esimermi dal ricordare quanto diceva Fernando Pessoa:

"La vita è quel che decidiamo di farne. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma quello che siamo." 
Quello che siamo oggi è ovviamente frutto del contingente periodo gravido di ansie preoccupazioni, ma anche speranze. 

Dunque, dopo questa divagazione, il contabile Borrelli che ci ha abituato alla quotidiana conferenza stampa delle ore 18, ci comunica che i positivi viaggiano verso i 120.000 (frutto di un intensificarsi, si dice, in questi giorni dei tamponi); si registrano in Sardegna 825 contagi, concentrati soprattutto nella zona sassarese 547 e 134 nell'area metropolitana di Cagliari, con 40 decessi. È chiaro che nell'isola si registra un limitato contagio, frutto verosimilmente del lockdown e della blindatura di porti e aeroporti.
A questo punto, visti i dati, mi chiedo il senso dell'inasprimento delle misure restrittive nel capoluogo dove, secondo l'ultima ordinanza, si prescrive l'obbligatorietà delle mascherine a norma nei mercati e negozi senza che si specifichi il tipo (da ospedaliero? Ffp3? ...). Una misura che parrebbe andare nel senso di una certa sensibilità sul fronte della salute pubblica. Tuttavia questa ulteriore restrizione cozza con la impossibilità oggettiva di acquistare le mascherine vista la cronica assenza nelle farmacie. Mi attendo che questa alzata di ingegno del sindaco, noto sentinello in piedi, abbia gambe consegnando gratuitamente le stesse quanto meno alle numerose famiglie meno abbienti. Come la penso su fi lui credo di averlo già espresso dopo la comparsa degli ignobili manifesti 6x3 sul restare a casa.
Don't forget. Stay home




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