mercoledì 1 aprile 2020

31 marzo-1°aprile 2020 - picco raggiunto e pesce d'aprile

Ci dicono, la Protezione Civile e l'ISS, che il "picco" dei contagi è stato raggiunto; anzi si è detto che siamo in cima in una sorta di plateau e che a breve iniziamo a scendere.
La metafora della montagna è interessante anche per farci capire gli sforzi che gli alpinisti o gli appassionati fanno per raggiungere il picco della vetta, il premio è, dunque, quel risultato raggiunto, per il solo fatto di essere su, lì sopra.
"Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso", ha detto Erri De Luca.
Per noi, forse, la fine di un incubo. Certo la discesa è densa e gravida di pericoli di caduta o ricaduta, sempre a suon di metafore.
Intanto, visto che la realtà supera la fantasia, il ritorno alla "normalità" è stato fissato dopo il 13, dopo Pasqua. Così ci annuncia il ministro Speranza. Non più il 3 aprile. Sarà un Pesce d'aprile? Staremo a vedere. In ogni caso facciamo parte di un gioco nel ruolo di comparse, potremmo dire del Gioco dell'oca. Tirati i dadi il numero ci manda nella casella dove c'è scritto "ritorna alla casella di partenza". È un gioco, cinico e baro, dove si vince la vita. Per ora quindi non si esce. Si resta in casa. La novità odierna, secondo quanto diramato dal Viminale sta nella possibilità per genitori verso figli, o per coloro che assistono anziani o disabili, di fare brevi uscite intorno alla propria abitazione. Questo ha scatenato, come era facile attendersi,  l'ira di presidenti di Regione e di diversi sindaci per cui si oppongono a questa apertura. Fra cui annoveriamo il sindaco del capoluogo isolano sempre pronto nella qualità di bastian contrario e ultimamente alla ribalta per quei tabelloni inquietanti. Il dibattito è in corso nei media e social, anche perché il tempo a disposizione è abbondante da parte di tutti, liberi di esprimersi in dispute dottrinarie, come fossero sabiniani della scuola fondata da Gaio e proculeiani o cassiani di Labeone. In questa eterna disputa o diatriba degli opposti schieramenti per cui in Italia ci sono 60 milioni di allenatori, di registi, e ora di virologi. Bontà loro. Ovviamente non si vince niente.
Il meteo anche per oggi è inclemente. Piove e tira vento. Ma, tanto, si resta blindati. Per poco? Sono aperte le scommesse.



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