lunedì 11 maggio 2020

10,11 maggio 2020 - bentornata Silvia Romano

Questo fine settimana doveva essere quello precedente la riapertura di altre categorie commerciali e verso una maggiore libertà. Dopo una serie di valutazioni dei sindaci, parlo dei sardi, e non solo, con confuse retromarce del governatore, oggi lunedì 11, uno degli step agognati dai più, i sindaci non se la sono sentita di assumersi la responsabilità di riaprire. Quindi arriviamo alla domenica delle aspettative deluse ed eluse per ritrovarci questo lunedì con in mano una circolare della RAS che spiega ed allarga il campo di azione/libertà della ultima ordinanza.
Nel frattempo il mondo, anche se impantanato, va avanti e ci regala l'emozione del rilascio di Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya nel 2018. Le immagini della tv non lasciano spazio a grosse interpretazioni, l'abito di Silvia corredato con l'hijab danno un connotato nuovo alla sua storia personale. Questo periodo di restrizione, le traversie del caso, le sue esperienze sul campo in un punto della terra martoriato da diverse piaghe, l'idea di porsi al servizio degli ultimi, la frequenza a scuola in un quartiere multietnico milanese l'hanno dotata di una visione del mondo proiettata alla multiculturalità. Quindi Silvia ha abbracciato l'islam così come poteva abbracciare qualsiasi altra fede.
Scrivevo l'altro giorno che la pandemia non cambia e non cambierà tutta quella schiena di fascioleghisti che mal sopportano gli altri, nella dicotomia post coloniale islamofoba di questa Italietta provinciale dove esistono il "noi" e gli "altri", in mezzo niente. Chiaro poi che i commenti in rete di Silvia denotano schizofrenia e atteggiamenti di coloro che, mentalmente disturbati, mal sopportano che gli "altri" e la loro cultura possano intaccare la loro (il "noi"), intrisa di carità pelosa e infarcita con le peggiori pulsioni imperialiste e coloniali. Quando poi ci si mettono i giornalisti, se si può usare questo termine per inquadrarli, ma a questo punto andrebbero radiati, che in una frase ci mettono il peggio del repertorio, ti ritrovi a leggere che la conversione di Silvia suona come chi all fine del conflitto in prigionia della grande guerra si sia messo la divisa nazista, nell'idea che sia affetta dalla sindrome di Stoccolma. Io credo che questa feccia di pennivendoli uniscano all'odio razziale il maschilismo più becero, per cui una donna non sarebbe neppure libera di aderire a questa o quella religione o ad alcuna, in libertà o in restrizione. In quanto donna. Scusate lo sfogo ma ho lasciato da parte insulti ed altro agli odiatori dei social laddove, inoltre, aggiungono che ci sarebbe pure costata parecchio nel riscatto per cui sarebbe un un affronto insopportabile la sua, addirittura, conversione. Detto questo non possiamo solo che gioire della liberazione di Silvia, mentre per gli haters per ora sembra una partita persa. Direi che c'e molto da lavorare nelle scuole a partire dalla primaria perché si formi una società nuova all'altezza dei tempi.
Tornando ad ieri, ieri notte, siamo entrati in pieno nel periodo delle cosiddette acque di maggio. Già da tarda serata nuvoloni minacciosi e gravidi di acqua sorvolavano il cielo isolano per scaricarsi dopo cena. Mentre ero rapito dal dio Morfeo verso l'una di notte uno spaventoso tuono mi ha svegliato immergendomi in una atmosfera di suoni e lampi impressionanti. Lo spegnimento del led luminoso della ciabatta mi ha convinto che la luce elettrica si era interrotta destandomi non poca preoccupazione, perché alcuni anni fa in una situazione del genere un fusibile ci ha lasciato al buio per molte ore quindi già mi preparavo a chiamare il numero verde dell'enel. Mentre pensavo questo mi sono ricordato l'album di Fabrizio De André Le Nuvole, e pian piano mi sono riaddormentato tranquillo, dopo che è tornata la luce.

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.


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