mercoledì 27 maggio 2020

26-27 maggio 2020 - donare il sangue

Sembra giusto ieri l'altro che quasi non potevi uscire di casa se non per tre o quattro validi motivi. Anzi la furia ostracista del vicino di casa che poteva spiarti funzionava talvolta quale deterrente per bloccare sul nascere l'idea di varcare la soglia di casa. In alcuni post ho evidenziato queste paranoie che sicuramente hanno funzionato in città, magari di più nelle periferie, mentre nei piccoli centri, in uno dei quali doce vivo, il cosiddetto controllo sociale funziona, anzi funzionava, fino a qualche anno fa. Da ragazzino mi capitava di andare poco lontano da casa mia, qualche cento metri, sistematicamente ti fermava un un anziano e ti chiedeva subito chi eri, cioè di chi eri figlio e se quindi eri del paese, la domanda a seconda della variante linguistica sarda era "fillu de chini sesi" (nella variante campidanese) a ricercare i tuoi genitori. Se eri parecchio lontano da casa tua prontamente ti beccavi una sciacquata di testa mettendoti in guardia sui pericoli a cui andavi incontro e, nel caso di atteggiamento riottoso, ti si minacciava di riferirlo a tuo padre per riscaldarti le orecchie a suon di sberle. Oggi è diverso. Se ti capita di rivolgere questa domanda rischi male parole. Parlo ovviamente del pre covid19, che dista ormai un'era geologica. Tant'è che il 18 maggio, mentre attraversava la strada principale del mio paese ho intravisto dei ragazzini in prossimità del parco, chiuso dall'ordinanza sindacale, seduti sul muretto perimetrale assiepati senza mascherina oppure calata o addirittura infilata sotto il gomito. Diciamo che gran parte li conoscevo, perché conosco i parenti. Per quei pochi di cui mi sfuggiva il nome o la provenienza non mi sono di certo azzardato a chiedere "fillu de chini sesi" giusto per evitare di essere deriso o rimediare la figura del matusa. Di certo un signore del paese di origine di mio padre, del centro Sardegna, sarebbe intervenuto. Rammento come se fosse ieri che, nel periodo estivo, le vacanze scolastiche, io in compagnia di mio cugino eravamo stati intravisti da questo signore, il ciabattino del luogo, famoso per confezionare ottime scarpe di campagna in pelle. Inizialmente ci sembrava proseguisse la strada senza che ci avesse notato, niente di più falso, invece aveva capito che stavano per accendere una sigaretta, probabilmente la prima della mia esistenza. D'improvviso ce lo siamo ritrovato davanti e, con un movimento veloce, aveva fatto partire un sberlone verso la testa di mio cugino che accortosi in tutta fretta cercò di pararsi col braccio facendo volare la sigaretta mezza spenta e dandosi alla fuga, io ovviamente ho iniziato a correre mentre quel signore ci diceva, "vi ho riconosciuto, stasera lo dico a vostro padre", facendoci venire una strizza per un paio di giorni.
Pensandoci oggi col senno di poi credo che il signore abbia funzionato da deterrente visto che fino alla maggior età non ho fumato. Tornando ai giorni nostri credo che essere troppo duri o controllori sociali, considerato che già da qualche giorno abbiamo zero contagi, sarebbe eccessivo o fuori tempo. I ragazzi si sa sono piuttosto restii alle regole e per spirito di contraddizione sfidano la sorte fregandosene dei rischi di contagio, quindi godiamoci questa situazione che migliora con l'auspicio che la Sardegna resti covid-free.
Per il resto, visto che i miei post sono davvero senza pretese, colgo l'occasione per lanciare un appello, ritengo importante e necessario in questo grave momento di generale vulnerabilità sensibilizzare tutti a donare il sangue. Un atto generoso importante per la collettività tanto più in questa terra dove si riscontra un un importante numero di talassemici. Prima della riapertura  verso la fase 2 mi ero riproposto di andare al centro di raccolta sangue più vicino. Ho preso l'appuntamento e stamattina ho fatto il mio dovere.
Anche tu cosa aspetti? se hai tra i 18 e 65 anni puoi donarlo.
Donare il sangue è un atto di civiltà. Donare organi e tessuti significa regalare una speranza di vita. Per tantissime persone la propria sopravvivenza dipende dalla disponibilità di sangue o di organi e tessuti.
Come si diventa donatori di sangue?
Per donare il sangue è sufficiente essere maggiorenni e in buona salute. La donazione è semplice e sicura. Il prelievo è eseguito da personale specializzato, si utilizzano materiali sterili e monouso, e avviene presso apposite strutture. Esiste infatti una rete capillare che coinvolge istituzioni e mondo dell'associazionismo a cui è possibile rivolgersi per diventare donatori. Si può anche diventare donatori abituali, donando periodicamente il sangue. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere ai Centri di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano, operanti nel territorio della Regione Sardegna.》


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