BLOG AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.
Diario di R-esistenza, oltre l'isolamento, in Sardegna
domenica 12 luglio 2020
11 e 12 luglio 2020 - stato di emergenza
Siamo finiti nella Fase 3 con tutte le scarpe e forse non ci siamo ancora resi conto che almeno per tanto tempo ci resteremo. Sarà una mia impressione ma in questo stato ci resteremo per parecchio. Se avessi giocato una scommessa avrei vinto, quella che ci libereremo della Fase non prima del termine dell'anno. La notte di Capodanno tutti a brindare l'arrivo del nuovo senza le pastoie dello stato di emergenza. Fantasie da colpo di sole, angosce? No, credo siano impressioni che potranno essere suffragate da elementi certi nei prossimi giorni. Tant'è che si parla sempre più insistentemente della proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre. Questa cosa rischia davvero di creare molti mal di pancia e preoccupazioni non solo nelle opposizioni del Paese. Certo ci sarà un passaggio parlamentare ma il pericolo è che la Costituzione inizi un periodo sospensivo dove anche una sola circolare può statuire obblighi divieti o prescrizioni che vanno contro di essa. Penso a tutta l'attività, per esempio, che si svolge nella pubblica amministrazione dove come spesso mi capita di scrivere o sentire si fa una imbarazzante confusione tra Smart working e telelavoro. Se già ora direttori o funzionari fanno entrare nel testo della norma, ovviamente parlo di quella amministrativa secondaria, interpretazioni estensive o fantasiose credo che una serie di errori interpretativi, voluti, diventino prassi assodata. Immagino una vertenzialità alta nei luoghi di lavoro. Ma penso anche che le incertezze prorogate ad libitum per altri mesi non giovino allo stato sociale. Per cui le preoccupazioni esternate dal ministro dell'interno su possibili tensioni sociali autunnali, visto il crescente numero di disoccupati e senza ammortizzatori sociali, credo che già ne vediamo i segnali. Non che la situazione mondiale sia migliore. Se penso alla situazione nel continente americano tutto dove il numero dei contagi e i decessi registrano numeri spaventosi qui da noi ormai sono davvero risibili. Capisco però che un ritorno del virus autunnale potrebbe essere devastante e fuori controllo e da questo anche l'idea di dotarsi di strumenti normativi per farvi fronte come la proroga dello stato di emergenza. Non dimentichiamo però che in quel periodo ci saranno tutte le tornate elettorali amministrative e che le opposizioni scalpitano e soffiano da tempo sul malcontento. Non vorrei che si stesse usando la proroga con quel che consegue per tenere armi in più da parte governativa. Come cittadino chiedo quantomeno certezza del diritto e contorni chiari. Detto questo non mi è sfuggito quello che il governatore sardo e la sua maggioranza ha fatto, tra un fumogeno una esternazione e l'uso dei mezzi di distrazione di massa, sul Piano Paesaggistico Regionale. Nonostante la maratona di emendamenti dell'opposizione, circa 1200, a colpi di scure questi ascari stanno regalando ai palazzinari una formidabile occasione di rovinare le coste sarde riempiendo di cemento in ogni dove. Vergogna, questi traditori del popolo sardo che di richiamano a Lussu non hanno uno straccio di pudore. Ma si sa i sardi sono "pocos locos y malunidos" e in questo caso anche eterodiretti dai fascioleghisti. Chissà che i sardi si rendano conto di chi hanno votato, ma anche quella metà dell'elettorato che non si è recato alle urne credo debbano fare una riflessione. Certo che la scelta su cui mettere la croce nella scheda ha dato anche a me forti dubbi perché in verità ci siamo rotti le palle di votare il meno peggio o contro. Tuttavia con questi ingredienti si fa il brodo. E il risultato è questo. La destra portavoce delle lobbies del cemento e altre schifezze unita sulla tutti. In Sardegna non è che sua diverso, anzi spesso è stata usata come laboratorio politico sperimentale. E, ripeto, il risultato è questo bordo schifoso.
Anche a Cagliari gli elettori hanno ragionato contro o con l'astensione e all'esito dello spoglio ci siamo ritrovati un medievale bigotto sentinello in piedi tutto chiacchiere e distintivo. Per ora abbiamo molto tempo in avanti per riflettere ma all'orizzonte non si vedono prospettive rassicuranti o una compagine progressista che alle prossime elezioni possa ribaltare il risultato e disarcionare questi incompetenti eterodiretti. Si sa "il sonno della ragione genera mostri" e forse il fondo non è stato ancora raggiunto.
Per ora, con queste pillole amare di pessimismo domenicale, tra raffiche di maestrale che soffia e che modella le coste sarde da milioni di anni credo di avervi tediato abbastanza. Alla prossima. Meglio se mi rinfranco l'umore con la musica. Magari con un bel punketino ruspante o rockandroll dei Ramones. Chessò ...
Adios Amigos...
perché non voglio crescere?
I don't wanna grow up?
Può essere
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