domenica 26 luglio 2020

25 e 26 luglio 2020 - cultura della paura

"Comincio a pensare che sia più facile spaventare la gente che farla ridere", così disse Jim Morrison secondo una delle tante frasi attribuite. Se ha detto questo e se questo si può riferire a questi tempi di Covid19 posso dire che in parte ci ha azzeccato. Lo spavento, cioè la paura, o l'incutere la paura e promettere la sicureza è uno dei migliori elementi che possono contribuire a fare la fortuna di una formazine politica che vuole mietere consensi e scalare i vertici dell'amministrazione con qualsiasi sistema elettorale. Non sembea vero ma anche in questo periodo agitare lo spauracchio di chi viene da fuori, ovviamente parlo di immigrati poveri, i ricchi viaggiano in aereo, miete sempre consensi fra la gente. Se si leggono certi commenti, poi, ti fanno riflettere, quando dicono che il covid viene da fuori e viaggia con gli immigrati, dimenticando che il virus viaggia comodo in prima classe negli aerei di lusso. Il virus non è  di certo portato dai migranti nei barconi. Però, nonostante queste bufale, le percentuali dei partiti che agitano queste paure viaggiano sempre ampiamente a due cifre. Poco importa cosa realmente hanno da dire in altre materie quale l'economia o il sociale o addirittura sul campo dei diritti, ed eventualmente sulla loro riduzione. Un'arma, questa dello spavento, che va bene anche ora per la maggioranza ce, nonostante l'abominio e l'incostituzionalità di buona parte dei decreti sicurezza varati dal precedente governo, di cui un pezzo attuale ne faceva parte, non pare sia nell'agenda di questo governo, nel senso di modifica sostanziale ovvero abrogazione. Quindi mi viene da pensare che anche a questo governo, composto da una consistente parte politica che si richiama ai principi progressisti, la paura serve per tenere a bada la gente, ovvero i cittadini. Magari questa paura può essere mitigata con iniezioni di spettacolo, panem et circenses, tanto caro all'impero romano, che possiamo per esempio individuare nel calcio, giocato e parlato, dunque al campionato di calcio che è alle battute finali. Mancano giusto partite, per alcune squadre solo due, e lo scudetto verrà assegnato. Non è che ci voglia tanto a capire a chi, vista la classifica, ma dovremo ancora spettare questa sera per vedere se la matematica dà ragione alla sqadra saldamente in vetta. Per quanto mi riguarda, il campionato della massima serie mi entusiasma poco perchè mi pare, così già da alcuni anni, di assistere ad un campionato fatto a due velocità, per cui il cagliari può aspirare a poco se non quello di galleggiare e permanere in serie A. per il resto mai una gioia se non sporadiche e risibili soddisfazioni. Far ridere è davvero difficile, se non agli sciocchi, il periodo che stiamo affrontando, anche se non si cede alla paura, è davvero preoccupante. Credo avremo un autunno caldo e non so fino a che punto potranno bastare gli ammortizzatori sociali. In questo mare magno sguazzano le associazioni del malaffare che hanno, perchè già da decenni li gestiscono, ampie somme di denaro da imprestare a chi si trova in brutte acque quindi facile preda da assoldare nelle file della mafiosità. Anche in questo credo che si marci a due velocità, così come nel campionato di calcio, quella del nord opulento, quella del sud laddove una "quistione" meridionale è ancora sul tavolo irrisolta. Con la paura, quindi non c'è davvero bisogno di comprarli, i voti sono sempre pronti da attribuire a quella formazione che soffia sulla paura, su questo anche il sud mi pare ci stia cascando visto che alle manifestazioni del leader del nord , chiamato anche ministro della paura, fa un sacco di accoliti e seguaci. Che dire, Jim Morrison forse non aveva sbagliato del tutto. Ma non so se si riferisse a questo tipo di paura.
Credo che in tanti abbiano paura più che di chi viene dall'esterno che dal virus stesso e dalla sua forza di trasmissione, tanto più che ce lo siamo importati noi con il viaggio di affari fi qualche industriale del nord, e questo è provato. Quindi smettiamola con questa paura e pensiamo di gestire problema con quelle poche regole del distanziamento pulizia e protezione individuale. Se no questa paura non finirà. "Meglio una spaventosa fine che uno spavento senza fine" (scritta sul muro, 1977)
È ora di dire basta all Cultura della Paura
... culture of fear


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