Prima che arrivasse la bestia covid19 lavorare in rete sembrava impossibile. Nel senso che se ne parlava perché la pubblica amministrazione aveva avviato tutte le procedure per la dematerializzazione, ma all'italiana, cioè le norme lo imponevano ma tutti continuavamo, e qualcuno continua, a fregarsene altamente stampando in continuazione, sprecando risme di carta, con ovvie ricadute economiche, per non parlare di quelle ambientali. Dunque smaterializzazione ma in che termini. Si navigava a vista e le leggi con ampie zone grigie parevano consentire e negare certi comportamenti e procedure. Questo fino a due anni fa, almeno nella nostra segreteria. A parte l'utilizzo della carta, che pareva nella sua oggettività indispensabile, oggi quasi non si stampa più. Ora mi ritrovo a riciclare il retro di vecchi fogli stampati per scarabocchiare o schematizzare eventuali tabelle di Excel. La mia stampante, quella di casa, a dicembre lampeggiava per la carenza del giallo; successivamente del ciano e magenta. Ora non lampeggia più. La luce rossa è fissa. Nel frattempo è accaduto che, il 10 marzo, proprio per porre rimedio alla carenza del colore, mi sono recato nel negozio dove abitualmente, si fa per dire visto che stampo poco, acquistavo le cartucce, ovviamente compatibili. Il negozio, così come quello a fianco di scarpe e una merceria, era inesorabilmente chiuso. E già dovevo pensarci prima. Ma queste cose si sa le trascuriamo e tendiamo a procrastinare. Per anni il direttore della segreteria insisteva sulla necessità di attrezzarci psicologicamente al lavoro, anche, a distanza, in remoto, on line, insomma non in presenza. Nel frattempo abbiamo pure fatto corsi in elearning su software e metodi di lavoro. Bene oggi posso tracciare una linea sotto. Non mi è servito. Quando le cose ti arrivano da su, da chi ti impone che bisogna fare corsi ecc ecc, quasi in automatico la tua testa seleziona la modalità "disinteresse", nel senso che non va preso sul serio. Poi c'è la questione che pensi al futuro lontano per cui non capivi il motivo di specializzarsi in modalità a distanza quando nel contempo il direttore sceglieva il nuovo mobilio dell'ufficio con situazioni ergonomiche quindi mentalmente obliteravi quella modalità. Il paradosso è che il paladino del lavoro Agile dall'emergenza a tutt'oggi va in ufficio e non lavora in modalità agile. Non solo ora di pretende che a turno in due si garantisca la presenza almeno in due aree. Quindi ieri mi sono ritrovato a lavorare nella mia postazione e ho scaricato una quintalata di spam dalla mail relativa a mascherine plexiglass termometri gel webinar ed altre cose ormai a la pàge. Questo è l'algoritmo che è utile per l'uomo ma che contestualmente esso stesso diventa il prodotto, quale consumatore e produttore. In realtà oggi in questo post volevo parlare dell'algoritmo nel mondo del lavoro un argomento che è stato la base del mio intervento al congresso sindacale. Poi si sa quando si inizia a scrivere, come quando sei al bar con gli amici deragli dall'argomento principale per dire altre cose. Un po' come quando ascolti musica e d un brano ti ricordi situazioni in flash back e ascolti allora tutt'altro magari passando dal classico al jazz o al punk. Ecco lo sapevo sto fi nuovo divagando. Vabbè ora mi ascolto Take Five di Dave Brubeck e non se be' parla più.
A si biri
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