E poi, senza che neanche te ne rendi conto, arrivano le ferie. Cioè non che ti siano state imposte. Le hai programmate e quella parte intoccabile, di almeno 15 giorni, come dispone il ccnl, te le godi a ristoro delle risorse ed energie psicofisiche perse che diversamente, spezzate, non servono granché. In genere si passano i primi due o tre giorni a organizzare il dolce far niente. In realtà ti ritrovi a pensare di dover fare quelle cose che avevi procrastinato. Tinteggiare un tavolo o una inferriata, ovviamente dopo aver asportato con carta vetrata quella parte della superficie o che con la vernice rimette tutto a lucido perché grippa meglio. Oppure riordinare scaffali e il suo contenuto per verificare il surplus ed inutile da buttare via. O trasferire da un HD all'altro cartelle di mp3 per il backup, che non si sa mai. O indigestione di tivu, ma ti arrendi subito perché è da giorni che i giornalisti non fanno che bombardare gli eustachi con questa storia di "Paesi frugali", un pessimo tormentone.
Ma che dire di quelle gite in posti neanche troppo lontani ma fascinosi magari con concerti. Quest'ultimo lo scarti subito perché il covid19 e le norme sulla sicurezza ne hanno limitate le potenzialità o l'essenza. Questo è quello che ti balena il primo giorno, che scorre via veloce lasciandoti un cerchio alla testa per le riflessioni. Poi, dici, ci penso. Almeno da quale parte iniziare. Intanto hai passato una giornata di ozio, il padre dei vizi, ciondolando da una parte dell'altra in casa in maniera davvero inconcludente. Im tanto un risultato l'hai raggiunto. L'ozio per l'ozio, fine a se stesso, perché l'ozio è anche libertà Cicerone diceva infatti che "Non mi sembra un uomo libero quello che non ozia di tanto in tanto."
In genere dopo due giorni di ozio, non quello estremo, raggiungi il risultato dello svuotamento mentale quando di lunedì credi che sia domenica e quindi non vai a fare spese perché credi che il negozio del vicinato sia chiuso. Questo stadio lo puoi raggiungere al quarto o quinto giorno. Poi te ne restano altri o poco più. Mai disperare sull'uso del tempo. Perché, come dice sempre un caro amico, in ferie non ci si annoia mai, anche perché il tempo è dalla tua parte, o meglio non conta e non devi rendere conto a nessuno. Per questo non pensare che ci si annoi. Non puoi e non devi. In ferie l'imperativo categorico è zero noia. Se sei una persona intelligente ed hai una autostima direi sufficiente sai che non ti può essere fatale e che sopravviverai più forte di prima. Anche perché dopo un breve ritorno a lavoro ti ritrovi intonsa la parte residua di ferie. Come diceva Albert Camus "L’ozio è fatale solo al mediocre." E tu no lo sei. Per ora musica a go go dal jazz al rock, dal punk alla new wave, dal blues a quella etno o afrobeat. Bene.
Buone ferie, ........
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