Intanto resistiamo. Fanculo covid19
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venerdì 10 luglio 2020
9 e 10 luglio 2020 - guardo il mondo dall'oblò
E guardo il mondo dall'oblò mi annoio un po', cantava Gianni Togni quarant'anni fa col brano Luna. Questi giorni di Fase Tre ti sembra davvero di guardare il mondo da quella prospettiva, come chi guarda dai finestrini di una navicella spaziale o da quel fantasmagorico Yellow Submarine dei Beatles che ricorda tanto il mondo fantastico di Alice nel paese delle meraviglie. Sarà il caldo afoso di questo mese, in sardo chiamato Trìbulas, il mese del raccolto, che già dalle 8 del mattino senti il frinire delle cicale. Sarà quel sole che ti infastidisce per i raggi caldi e insopportabili dalla parte in cui guidi al mattino quando vai a Cagliari, perché lo trovi ad est, mentre al ritorno il tardo pomeriggio ad ovest quando cala ma pizzica ancora. Sarà che le zanzare non vanno mai in ferie neppure a natale, figuriamoci d'estate. Sarà che il covid19 ha preso davvero alle palle e che, d'accordo ci stiamo attendendo alle regole, però. Sarà quello che vi va però, davvero, a volte immagino di vedere il mondo dall'oblò e talvolta mi annoio pure. Anche a sentire le amenità di tutti, virologi blasonati compresi. Per non dire dei 60 milioni di nuovi allenatori che di fretta stanno smettendo i panni dei virologi, che poi sono gli stessi per la pandemia. In tutto questo parlare una piccola soddisfazione me la sono presa, apprendere che Bolsonaro è positivo al covid19 ti fa ridere e divertire, parlo di quel presidente fascio che purtroppo governa il Brasile e che i giorni scorsi ha praticamente osteggiato con norme l'uso delle mascherine, ed oggi si ritrova con un un aumento esponenziale giornaliero di contagiati a più zeri. Anche se si dice che "zente mala non nde morit" (la gente cattiva non muore), mi piace pensare che soffrirà e che avrà una bella fifarella di andare da Satanasso. Ben gli sta. Prima di lui c'è già passato Boris Johnson e avete visto il dietro Front clamoroso. In questa situazione di ranghi ridotti mi diverte pure pensare alla caccia a Gratzianeddu Mesina, a cui come ho scritto in un recente post non esprimo solidarietà in quanto conterraneo tantomeno lo considero eroe, ma questa ricerca mi diverte, lo dico come osservatore distratto. Perché pensare che a 80 anni circa fa parlare ancora di sé quando era nel cul de sac dell'oblio, che la tecnologia droni cellulari cazziemazzi cibernetici gli fanno un baffo, sarà infantile, ma mi diverte, e me lo immagino mangiando prosciutto pane e formaggio, magari a pochi passi da casa, alla faccia dei giornalisti che teorizzano fughe in Corsica o in "Su Corru de sa furca", che poi sono gli stessi che se ne strafottono, ormai non più on topic nei giornali, di parlare del boss Matteo Messina Denaro di cui non conoscono manco la faccia mentre continua da latitante di professione a condurre il traffico internazionale del crimine mafioso. Mentre ora è di moda Mesina re del Supramonte. Vorrei annoiarmi perché quello che succede dà noia, ma anche fastidio. Perché i segni che non ne usciremo migliori da questa storia di pandemia ci sono tutti. Anche a sentire che il Dpcm prosegue il suo cammino perché si ha paura del ritorno del coronavirus allo stadio di quegli idi di marzo. Mi annoiano i sostenitori vecchi e nuovi del lockdown. Perché poco ne capivano prima , oggi di meno. Vorrei annoiarmi giusto per pensare ad altro. Ma il rumore di fondo, il noise, è persistente. Sarà la stanchezza? Dicevano i CCCP, in Emilia paranoica, 《è un pò che non mi annoio / aspetto un’emozione / sempre più indefinibile.
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