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venerdì 31 luglio 2020

29 30 luglio 2020 - voglio l'inverno

L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno (Mark Twain).
Sembra tagliato giusto per chi ha una impresa edile. Un mio amico mi dice sempre che quando contrattano un lavoro che ha una durata di qualche mese verificano il calendario, la meteo e tutte le attività che vanno svolte al coperto o fuori all'aperto. Giusto ieri dopo una giornata di caldo torrido a Cagliari dove avevo ben programmato le attività da svolgere al coperto, cioè al fresco, alla fine, tardi pomeriggio mi restavano da fare due cosette. Anche queste al coperto. Non avevo fatto i conti col caldo afoso. Il gas per l'aria condizionata dell'auto mi ha lasciato. Ha trovato un tempismo direi sospetto, luglio. Dovevo recarmi un po' fuori città in un centro commerciale dove trovi tutto sulla casa e attività a 360 gradi. Non vi dico. In coda nei semafori con il sole in faccia. Si sopporta tutto, tanto più che da marzo siamo stati costretti in casa e l'idea di uscire anche per una scusa banale che ti consentiva di inserirla nella casistica consentita dal Dpcm per l'autocertificazione. Però si dimentica presto. Allora avevamo voglia di uscire anche con la pioggia o il caldo. Oggi gli eventi atmosferici ci urtano oltremodo. Comunque. Alla fine mascheromunito camicia sudata nel caldo torrido sono riuscito a varcare la soglia del centro commerciale subito investito dal fresco. Dopo mezz'ora di ricerche, non trovando quello che mi occorreva, senza pensarci troppo sono uscito ritrovandomi difronte alla furia realta: l'afa. Lo so. Non siamo mai contenti. Vi assicuro però che quella breve parentesi fra attrezzi Trapani vernici e guanti mi ha rifocillato. Il quadro successivo mi vede alle prese nel traffico. Caldo afoso. E qualche scemo che non rispetta il codice della strada. No, decisamente meglio al mio paesello, per gli ultimi giorni di ferie. Al fresco sotto le piante senza quella umidità cittadina.
Basca meda




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