A bellu puntu seus.
Il sabato notte vai a letto, anche prima del solito, giusto per archiviare un giornata da computare in meno per il lockdown sperando che la domenica si apra in positivo. Niente. Tuoni. Fulmini e saette. Anche oggi come ieri si allontanano velleità o pulsioni verso la fuga in luoghi altri. Piove, governo ladro. Secondo quanto riportato dalla enciclopedia Treccani: <<L’espressione “piove, governo ladro!”, documentata anche con attestazioni letterarie («L’avevo detto io! Piove, governo ladro!», Antonio Gramsci, si ripete comunemente per satireggiare l'abitudine diffusa di dare la colpa di ogni cosa al governo, talora anche come espressione di sfogo polemico. E’ stata creata dal caricaturista Casimiro Teja, direttore del giornale Il Pasquino (1861), a commento del fallimento, causato dalla pioggia, di una dimostrazione di mazziniani a Torino. La vignetta raffigurava tre dimostranti che si riparavano dalla pioggia sotto un ombrello e uno di loro esclamava il motto di protesta.>>
Intanto tu (credo molti altri oltre me) che conti i giorni fino al fatidico 3 aprile, che è irnai diventato "crèdici aprile", alle prese col quotidiano del "vivere costa fatica", iperinformato sulla curva dei positivi dei decessi dei guariti e non vedi la fine né, tantomeno, uno straccio di speranza su quel giorno finale che, quasi certamente, verrà spostato al dopo Pasqua per non vanificare, si ripete come un mantra, gli sforzi finora compiuti. E il picco? Niente non di palesa.
Qui in Sardegna assistiamo inermi allo scandaloso aumento delle vittime e contagi fra il personale sanitario, ancor peggio allo scandalo delle strutture cosiddette protette per gli anziani, le case di riposo che stanno diventando autentiche trappole mortali. E la RAS che fa? Commissaria, con incarico a chi è in odore di incompatibilità.
Il resto del globo. Situazione fuori controllo negli USA dove si riscontra, nella Grande Mela, già da ora una situazione ancor peggiore se non più tragica di Huhan. Trump, ben lungi da piegarsi all'idea di un lockdown, tuona che occorre prepararsi al peggio. Ovviamente parla di chi non ha una assicurazione sanitaria per cui deve solo pregare che nell'idea di immunità di gregge non gli tocchi la peggiore delle ipotesi. In Africa? Sarà una ecatombe. Nessun mezzo a disposizione. All'opulento occidente non gli importa, già seriamente alle prese col suo problema.
Sto divagando. Dimenticavo che oggi mi sono svegliato con la musica dei Velvet Underground. Credo che Sunday Morning, e tutto il mitico album con la banana, oggetto d’arte e il simbolo di una intera generazione musicale, instradata nella sua Factory da Andy Warhol che nel 1967 scelse proprio la banana per la copertina dell’album dei Velvet Underground & Nico. Questo album e questo brano sono la giusta colonna sonora di questa giornata, vieppiù uggiosa e melanconica.
In chiusura. Last but no least. Il mio pensiero corre a coloro che sono in terapia intensiva e ai familiari di chi non ce l'ha fatta. In particolare al personale medico sanitario mandato in prima linea senza DPI. Deus vult, Deus non vult si diceva nel film Brancaleone di Monicelli
Sunday morning
Sunday morning, praise the dawning
It’s just a restless feeling by my side
Early dawning, sunday morning
It’s just the wasted years so close behind
(Domenica mattina, loda l’alba
C’è una sensazione inquieta al mio fianco
All’alba, domenica mattina
Sono solo gli anni sprecati così vicino)