In Sardegna non c'è questo problema di inquinamento, almeno nei termini riscontrati nel Nord.
Qui abbiamo un un altro tipo di inquinamento. Nei poligoni di tiro presenti nell'isola, Teulada Quirra e Capo Frasca giusto per citare qualcuno, vengono sparati proiettili carichi di Uranio impoverito e Torio radioattivo, materiali estremamente pericolosi per la salute di chi li tratta, i militari, e di chi vive nelle loro vicinanze. Il vento trasporta le polveri delle esplosioni che si depositano nelle colture circostanti, compromettendo raccolti e allevamenti. Questo ha avuto inizio dagli anni 50 quando la NATO e gli USA decisero, con la complicità del governo nazionale, che la Sardegna per la sua posizione strategica nel Mediterraneo sarebbe diventata perno centrale degli accordi nord atlantici, per cui dagli anni 70 in Sardegna si svolgono l'80% delle esercitazioni militari nazionali coinvolgendo interforze della NATO. Giusto per inquadrare la questione, anche se in termini generali, per non divagare troppo.
Certo questi giorni siamo alle prese con un nemico diverso. Estremamente contagioso. Quando finirà questa storia non dovremo dimenticare che, se per questa pandemia con le azioni messe in campo ed il blocco totale il prezzo pagato nell'isola (si auspica) resterà contenuto, continua comunque ad essere troppo alto il prezzo che si sta pagando per le conseguenze della presenza militare nel nostro territorio, sia in termini economici che sanitari.
Dopo l'appuntamento quotidiano in rete della Protezione Civile delle 18 di ieri si prosegue, in questa calma apparente, surreale, di "normalizzazione" in attesa che arrivi il picco dei contagi, individuato fra oggi e questo weekend (?!). Attendiamo mestanente ed ubbidienti l'attacco virale. A chi toccherà. Considerando i contagi verificatisi sopratutto nel presidi ospedalieri, restando a casa o limitando al massimo le uscite, potremmo dirci salvi? Vedremo. Non so se interpellato il filosofo e generale cinese Sun Tzu avrebbe potuto darci lumi, visto che "siamo in guerra". Ad ogni modo dato che dobbiamo eseguire ordini e prescrizioni ricordo che disse: «Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale; se, invece, le regole sono chiare, e tuttavia gli ordini non vengono eseguiti, allora la colpa è degli ufficiali». A breve se le cose prendono una brutta piega sappiamo con chi prendercela. Magra consolazione.
Nelle vie di Cagliari ora è davvero difficile incontrare qualcuno senza mascherina. Fino all'altro ieri quasi l'eccezione. Ovviamente pochi veicoli, sopratutto mezzi di trasporto merci.
Sono le 8 e tutto va bene diceva il banditore nei secoli andati. Il cielo sopra Cagliari plumbeo, come in Val Padana. Tornerà il sole. Ma tanto al mare non si può andare.
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