"Una serie di cerimonie fanno scivolare Cagliari ai tempi del Viceré, ai tempi della Spagna, quando lo scioglimento del voto ebbe inizio. Ed ancora oggi la giornata dell'Alter Nos inizia all'alba nel giorno della Festa di Sant'Efisio fino a scortare, in prima fila e per tutta la durata, la statua del Santo durante la Processione.
rappresentazione dagli alti valori popolari e simbolici. Oggi l'Alter Nos è un rappresentante del Comune di Cagliari, designato dal Sindaco
Dopo la vestizione dell'Alternos Semplice ed intuitivo il suo coinvolgimento: la mattina del primo Maggio, il giorno della processione, i Mazzieri si radunano all'alba, sotto la sua abitazione per accompagnarlo in Comune, dal Sindaco, il quale procede all'investitura ufficiale di fronte alla Guardiania. Davanti a lui le classi sociali della città, le personalità, i militari. Al collo, dell'Alter Nos viene messo il "Toson d’oro", un gioiello antichissimo, il simbolo dei cagliaritani e del territorio della fedeltà alla monarchia spagnola. A loro l'aveva donato Carlo Secondo nel Seicento, preferendoli a sassaresi, che l'agognavano. Ma la mattinata dell'Alter Nos non è ancora finita: alla undici nella chiesa di sant'Efisio, deve assistere alla messa cantata, in latino, e prima dell'Offertorio, vedersi consacrato per la funzione che l’aspetta. All'uscita è formalmente la persona più importante dell’intera manifestazione, e seguirà il cocchio che trasporta il simulacro del Santo in tutto il pellegrinaggio dello scioglimento del voto. Le sue funzioni terminano il quattro maggio, al ritorno da Nora, nella stessa chiesa di sant'Efisio.
(da festadisantefisio.com )
Così descritta, come si è sempre svolta. Cone oggi invece non di vedeva da almeno settant'anni. A ranghi così ridotti a memoria solo durante i bombardamenti della seconda guerra. Oggi come allora a ranghi ridotti. l'Alternos qualcuno della confraternita e pochi altri. Intorno niente folla festante, niente gruppi folk a rappresentare le varie comunità isolane, niente cavallo, né traccas trainate dal giogo di buoi, niente launeddas, neppure sa ramadura, il tappeto di petali, nulla. Solo l'incedere del santo fino alla chiesetta di Pula.
Però a mezzogiorno tutte le navi del porto hanno azionato le sirene, come quando ogni volta usciva S.Efisio dalla sua chiesa di Stampace. Per usare una parola ormai troppo abusata, Surreale!
Il mio Primo Maggio quasi sempre al paesello. Poche volte ho seguito la festa di Sant'Efisio. Come ho scritto in un post recente non mi ha mai interessato, questione di devozione o fede di cui evidentemente difetto.
Preferisco quello canonico della festa del lavoro. Alcuni anni ho partecipato attivamente all'allestimento di appuntamenti come Sa festa de Sos Traballadores, a foresta Burgos a Ingurtosu a Norbello o Barumini. Un appuntamento che stava diventando fisso ed importante, alternativo a Sant'Efisio che monopolizzava tutta l'attenzione regionale. Questo fino a 11 anni fa, a Cossoine. Dopo nulla, troppo faticoso troppo dispendioso. Inoltre si trattava di mettere d'accordo le varie associazioni e componenti politiche con le loro specificità. Il resto, sporadiche partecipazioni a celebrazioni dei confederali e altro legato alle iniziative della pro loco.
Quest'anno avevo programmato di andare al concerto del 1°maggio a Roma. Lasciamo perdere, sarà il caso che archivi questa che è diventata una velleità.
Niente comizi dei confederali, niente feste, niente sagre.
Lockdown rule.
Da lunedì si riprende step by step. Qualche visita a parenti, Conte ha detto però No Party.
Giusto in tempo per poter festeggiare, l'opposizione che occupava alla Camera ha ordinato sciogliete le righe, tutti a casa. Forse non sono tempi di occupazioni, troppo onerose con scarsa visibilità, oggi ancora di più conta la visibilità, che non hanno avuto. La TV e i mass media sono impegnati sul contingente quotidiano e gli utenti a sfornare dolci pizze e pane, che già non si trovano più farina semola e lievito.
Termino con una frase detta oggi da Landini, comunque la pensiate, oggi per me unica degna di nota.
«Il lavoro sconfiggerà questo virus. Abbiamo bisogno di essere uniti di rimettere al centro un'idea di società che sia fondata sulla giustizia sociale”
Ai posteri l'ardua sentenza.
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