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sabato 23 maggio 2020
22, 23 maggio 2020 - tre giugno al mare
In questi due giorni in rete ho letto di tutto. Passate in secondo piano le notizie sul numero dei decessi Covid, quelle sul resto del pianeta passano veloci, si prosegue in questa FaseDue nelle prove tecniche di normalità. Come more solito nei media si punta il dito contro chi, dopo due mesi di lockdown, consuma una bevanda insieme ad amici come se di punto in bianco fossero diventati tutti pazzi, le immagini e i filmati mostrano assembramenti nelle zone cittadine deputate alla movida anche prima della pandemia, mentre nel resto della Nazione mi pare che tutti si muovano come soldatini disciplinati, che magari un poco si sentono in colpa per chi eccede o non si attiene alle prescrizioni della "fase". L'impressione, magari esagero, è che pian piano si voglia far sparire dalle notizie quella parte spiacevole della pandemia cioè chi decede a prescindere dal censo. Oppure che non si parli di come sono stati usati i quattrini delle nostre tasse per la sanità, magari per il nuovo ospedale lombardo che ha scatenato la bagarre alla Camera. Magari queste notizie urlate, che di solito generano spavento o paura, sono strumentali per nascondere altre che a quanto pare non esistono; non si parla di morti sul lavoro, di inquinamento, di frodi, di traffici illegali di ogni sorta, ovvero se ne parla ma la notizia principale resta il covid19 e i suoi effetti, i dati vengono snocciolati in cifre percentuali ma le altre notizie non hanno l'eco che si meritano. Dicevo l'impressione è quella di caricare di enfasi alcune notizie per sgonfiare l'attenzione sulle altre. Quello che conta è ripartire. E' quello che tutti vogliono, che vogliamo. Poi ti imbatti in quello che è il quotidiano più letto in Sardegna, L'Unione Sarda, e ti ritrovi a caratteri cubitali la notizia in prima pagina "Cagliari, è di nuovo allarme virus". Poco sotto la foto del'isolotto in mezzo al mare e una turista che prende il sole, sotto la foto, di spalla "L'assessore: Niente Quarantena dopo il 3 giugno". Complimenti ai titolisti al direttore e compagnia cantante. Se volete scommettere sul turismo cambiate strategia. Dal sommario si apprende che la notizia allarmistica riguarda un lavoratore, tecnico dei macchinari di industrie alimentari, del continente che scopre di essere positivo dopo lo sbarco. Già da ieri ci informano che una dozzina di soggetti che hanno avuto contatti con questo sono in quarantena. Mentre circa la notizia rassicurante, almeno per i turisti che dovrebbero venire nell'Isola, ci sarebbe un "passaporto di immunità", secondo il governatore "certificazione sanitaria", che si ottiene dopo aver fatto un test o prima del viaggio o all'arrivo, come e dove non si capisce bene, da esibire all'arrivo che darebbe diritto (si parla della somma sostenuta per averlo) a sconti abbuoni e pacchetti vari in vacanza. Riassumendo, notizia n° 1: panico, paura; notizia n°2: rassicurazione, smile. Bastone e carota. Insomma se avessero avuto le idee chiare, parlo della giunta regionale e di chi riporta le notizie, cioè i quotidiani che la sostengono come l'Unione, la notizia in prima pagina sarebbe dovuta essere <<Niente Quarantena dopo il 3 giugno>>. Invece no, si mantengono cauti perchè vorrebbero i turisti ma disciplinati, magari da sparire una volta preso il sole e consumato i prodotti tipici dei ristoranti debitamente distanziati, poi tutti a nanna. La verità non sanno che pesci pigliare, il Comitato scelto dal Governatore è evanescente, quindi non se ne capisce niente. Mia madre, che è della vecchia generazione, mi ha chiesto che cosa dovrebbero fare i turisti, ma penso si stesse riferendo ai parenti che ritornerebbero questa estate, per arrivare in Sardegna in sicurezza, per loro e per noi, e che tipo di procedure dovrebbero seguire. Le ho risposto che c'era molta confusione fra chi "ci comanda". Ha replicato che l'aveva capito benissimo e che non siamo in mani buone. Quello che ci può consolare è che nelle nostre, piccole, comunità puoi tenere davvero il distanziamento considerando che a due passi dall'abitato sei già fuori in campagna in mezzo al verde. Magra consolazione perchè al termine di questa Fase al ritorno in servizio, non in smart working, dovrò stare particolarmente attento. Per ora una cosa è sicura, il giornale che ho sopra indicato non merita neppure un minuto di attenzione. Se non fosse che il campionato di calcio non riprende ancora, su questo vediamo cosa ci dirà a breve (si parla del 28) il ministro Spadafora, mi sarei rifugiato nelle notizie calcistiche, visto che neppure dal barbiere si potrà sfogliare il giornale, quindi lo farò in rete. Che dire, buona partita di Fase a tutti noi, perchè credo sarà lunga. Intanto mi è venuta voglia di ascoltare "La leva calcistica del 68"di De Gregori, l'album Titanic del 1985, mi ricorda gli anni dell'università; sapete com'è quando si ha tempo lo si trova pure per rispolverare ricordi, persone che frequentavi, amici che ora non ci sono più, come Emanuele morto di sla appena pochi anni fa, con cui si cantavano le canzoni di De Andrè e De Gregori prima di iniziare a studiare; questo brano lo cantava spesso.
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