Per passare di palo in frasca lunedì 18 ci saranno prove tecniche di ritorno alla normalità. Ma già una serie di segnali mi preoccupano. Vorrebbero contingentare le presenze in spiaggia, si parla di una apertura ai bagnanti limitata, quindi una chiusura del Poetto col controllo della spiaggia da parte degli stabilimenti balneari. Dopodiché, dice l'Unione, "dopo il polverone sollevatosi in rete" la Confesercenti ha ritirato la richiesta. Come a diremo tirata la pietra, hanno visto l'effetto, e hanno ritirato la mano. Ci mancherebbe altro che i sardi possano vedere il mare da lontano perché solo i più ricchi potranno permettersi il bagno al Poetto. Meno male che l'attuale giunta regionale si vanta di avere autonomia perché sardista, io aggiungo a trazione leghista, e non aggiungo altro. Per ora visto il caldo e la temperatura che comincia a salire godiamoci questi giorni ultimi di semilibertà, per dire, perché col rapporto R con T stiamo messi a pareggio. I casi di contagio, registrati, sono 0 (zero) con decessi pressoché terminati.
L'apertura dei voli dal continente si pensa possano iniziare a metà giugno. Non so se però siamo preparati ad accogliere i turisti nell'imminente assalto alle spiagge, mi pare vada la confusione regna sovrana e la RAS no ci dà fiducia. Come diceva il gobbo, a pensar male ci si azzecca.
Come diceva quella canzone di Giuni Russo, in Un'estate al mare,
"Un'estate al mare
Voglia di remare
Fare il bagno al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni"
Infatti se non stiamo attenti rischiamo di vedere da lontano gli ombrelloni, ma non dalla parte del mare
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