"Aprile piovoso, maggio ventoso, anno fruttuoso" Sarà pure così però io di questo tempo comincio a stancarmi. Devo fare un sacco di lavori. Passare l'antitarlo al tavolino dei miei nonni, una delle poche cose rimaste a futura memoria. Nel periodo Pasquale non è stato possibile perché questo genere di lavori si fanno fuori, nel cortile, in giornate tiepide ma non ventose. Quei giorni il maestrale prima e lo scirocco poi hanno impedito la tinteggiatura. Questi giorni la temperatura era ideale. Ma la pioggia proprio non ci voleva. Ieri pensavo, in alternativa, che fosse la giornata ideale per fare il trattamento antinsetti sopra le tenere foglioline degli innesti nell'uliveto. Ma niente. La pioviggina dalla mattinata fino a tarda sera ha impedito anche quello.
Intanto procedo nel lavoro agile, ma di questi tempi le incombenze sono ridotte. Quindi ti ritrovi con molto tempo d'avanzo con questo clima che scoraggia qualsiasi minima velleità. Meno male che una chiamata nel tardo pomeriggio, provvidenziale ed insperata del direttore, ti consente di sparigliare le carte per tornare in città. Così stamattina di buonora in piedi pronto per una giornata concreta in ufficio. Mascherina, guanti, qualcosa da mettere sotto i denti perché anche col covid19 l'appetito c'è, gas al motore e via verso la SS 131. Più o meno alla stessa ora della scorso lunedì, a un km da Las Plassas, un ragazzo di statura media con felpa grigia jeans e stivali gialli se ne andava tranquillo con passo regolare nella via maestra destinazione, ho intuito, il maneggio che confina con un uliveto, che è stato sommerso d'acqua lo scorso autunno. Ricordo che a novembre, a circa tre km, proprio al bivio per Villanovafranca, un pickup della protezione civile ci costringeva a deviare verso villanovafranca per Mandas e poi Isili per tornare verso la SS 128, perché, proprio dove stamane ho incontrato quel ragazzo, un diluvio aveva fatto tracimare il fiume impedendo transito ai veicoli per una giornata intera. Perché dico questo. Ci torniamo dopo.
Dicevo giusto ieri che i lavori della sistemazione del manto stradale della SS 131, questo inverno, hanno creato diversi problemi alla viabilità, per almeno un mese, costringendoci ad uscire di casa almeno mezzora prima per arrivare puntuale a lavoro. Peccato che questa era una idea comune a tutti, perciò tutti ci ritrovavamo un tappo decongestionante di traffico all'ingresso di Cagliari, all'altezza del bivio per Sestu, vanificando la levataccia. Questa mattina, con passo regolare ed un ridotto flusso di macchine a circa 5 kg da Cagliari, di nuovo il rallentamento. Se non fosse che la maggior parte degli automobilisti avevano la mascherina (non capisco l'utilità se si guida da soli) avrei pensato che eravamo fuori pandemia o che qualcuno ci dicesse "siete su scherzi a parte". Invece no. Stavano mettendo il bitume. Ancora!?
Intanto procedo nel lavoro agile, ma di questi tempi le incombenze sono ridotte. Quindi ti ritrovi con molto tempo d'avanzo con questo clima che scoraggia qualsiasi minima velleità. Meno male che una chiamata nel tardo pomeriggio, provvidenziale ed insperata del direttore, ti consente di sparigliare le carte per tornare in città. Così stamattina di buonora in piedi pronto per una giornata concreta in ufficio. Mascherina, guanti, qualcosa da mettere sotto i denti perché anche col covid19 l'appetito c'è, gas al motore e via verso la SS 131. Più o meno alla stessa ora della scorso lunedì, a un km da Las Plassas, un ragazzo di statura media con felpa grigia jeans e stivali gialli se ne andava tranquillo con passo regolare nella via maestra destinazione, ho intuito, il maneggio che confina con un uliveto, che è stato sommerso d'acqua lo scorso autunno. Ricordo che a novembre, a circa tre km, proprio al bivio per Villanovafranca, un pickup della protezione civile ci costringeva a deviare verso villanovafranca per Mandas e poi Isili per tornare verso la SS 128, perché, proprio dove stamane ho incontrato quel ragazzo, un diluvio aveva fatto tracimare il fiume impedendo transito ai veicoli per una giornata intera. Perché dico questo. Ci torniamo dopo.
Dicevo giusto ieri che i lavori della sistemazione del manto stradale della SS 131, questo inverno, hanno creato diversi problemi alla viabilità, per almeno un mese, costringendoci ad uscire di casa almeno mezzora prima per arrivare puntuale a lavoro. Peccato che questa era una idea comune a tutti, perciò tutti ci ritrovavamo un tappo decongestionante di traffico all'ingresso di Cagliari, all'altezza del bivio per Sestu, vanificando la levataccia. Questa mattina, con passo regolare ed un ridotto flusso di macchine a circa 5 kg da Cagliari, di nuovo il rallentamento. Se non fosse che la maggior parte degli automobilisti avevano la mascherina (non capisco l'utilità se si guida da soli) avrei pensato che eravamo fuori pandemia o che qualcuno ci dicesse "siete su scherzi a parte". Invece no. Stavano mettendo il bitume. Ancora!?
Tornando sul punto interrotto, al rientro verso le ore 18, all'altezza del bivio per Villasanta un fronte di nuvoloni neri minacciava il diluvio. Giunto all'altezza del bivio per Villanovafranca stesso copione della scorsa volta, un rovescio temporalesco minacciava di bloccare la statale. Con andatura regolare armato di coraggio ho proseguito. Lo stesso ragazzo del mattino non curante del maltempo, mani in tasca, ombrello grande verde da cercatore di lumache probabilmente faceva ritorno a casa.
In tempi di pandemia succede anche questo, cioè fermarsi a cogliere i particolari del tragitto che in tempi normali, chissà se e quando torneranno, ti sfuggono perché assorti nella nebulosa di pensieri aggrovigliati, nella convinzione che tutto sia importante. Io credo che alla fine questo schifo di coronavirus ci ha consentito di sbarazzarci del superfluo. Comunque tra il serio e il faceto oggi sono arrivato tardi alla liturgica apparizione bisettimanale della conferenza stampa di Borrelli & co., croce e delizia degli ascoltatori drogati di cifre dati percentuali et similia. La guarderò in streaming?!
Termino ricordando che oggi inizia il Ramadan un mese impegnativo che interessa milioni di fedeli, anche nostri concittadini. Per dire.
Termino ricordando che oggi inizia il Ramadan un mese impegnativo che interessa milioni di fedeli, anche nostri concittadini. Per dire.
Intanto continua a piovere.
Piove governo ladro!
p.s.: diminuiscono i contagi, ma del giorno della libertà non si vede manco l'ombra. Speriamo bene anche se chi visse sperando...
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