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domenica 5 aprile 2020

4-5 aprile 2020 - La domenica delle salme

Una domenica delle palme inconsueta inedita e misconosciuta. In alcuni cancelli e portoni del mio Comune ho visto appesi ramoscelli d'ulivo e foglie di palme. Il Papa mentre celebra la messa in questa domenica nella Basilica deserta si rivolge ai giovani dicendo "Guardate ai veri eroi di questi giorni". Porte chiuse a Gerusalemme nella chiesa del Santo Sepolcro. Anche lì in Palestina si muore, e non solo di Covid19. A Gaza si tene una ecatombe, impossibile tenere le distanze, in una cronica emergenza sanitaria e ina popolazione allo stremo. Qui abbiamo la Protezione Civile a gestire l'emergenza, lì la Mossad. Le chiese sono chiuse. Dappertutto. Per domenica di Pasqua ancora non si sa. I credenti in casa loro hanno modo di ricongiungersi in preghiera con dio. Il lockdown impone di restare in casa ed uscire solo per giustificati motivi. Ricongiungersi in chiesa con dio non rienta fra questi. Riguardo le altre confessioni penso sia uguale. Tutti i riti religiosi andranno celebrati e officiati senza pubblico di fedeli, praticanti et similia. I bigotti sbigottiti. In questa inedita situazione chi ha ricoperto incarichi statali ed ambisce ad essere uno statista, magari tale da entrare nel libro di storia, cosa dice. Già cosa ci rappresenta.
L'ipse dixit del leader, della formazione politica che nei sondaggi è sempre prima, è che la scienza da sola non ce la fa, necessita l'intercessione del cuore immacolato di Maria. La sua diagnosi è questa, netta secca implacabile; arruolato in tutta fretta fra i tuttologi che ritengono l'apertura delle chiese, in questa giornata delle palme e a Pasqua, indifferibile per quei fedeli che in casa non riescono a pregare e possono dunque intercedere presso la madre del Signore solo in chiesa. Tranquilli l'ha detto scritto e palesato. Non è un post de Il Lercio. Se da un lato si fa richiesta di intercessione divina d'altro lato il Nostro intercessore è primo firmatario della Proposta di modifica 1.1 al DDL , al Senato, con cui si dispone all'art. 1 bis una riduzione della Responsabilità datori di lavoro sugli operatori sanitari e sociosanitari. Si dice, e si chiede modifica, testuale, "... Dei danni accertati in relazione alle condotte di cui al comma 1, compresi quelli derivanti dall'insufficienza o inadeguatezza dei dispositivi di protezione individuale, risponde civilmente il solo ente di appartenenza del soggetto operante ferme restando, in caso di dolo, le responsabilità individuali.».
Come dire se ti infetti e non hai indossato i D.I.P. è colpa tua. Siamo al paradosso e l'incredibile. Da un lato si intercede al cuore immacolato dall'altro si bastona. L’emendamento è stato successivamente ritirato dal Carroccio dopo le denunce dei sindacati.
Ma il nostro intercessore non è il solo. Il sindaco di Cagliari e della Regione Sardegna attendono che sant'Efis, santo protettore di Cagliari, festeggiato il primo maggio con processione di costumi della maggior parte dei comuni sardi in una kermesse di colori, ci liberi dalla peste. Come in quel lontano 1652.
Si legge nel sito dell'Arciconfraternita di Sant'Efisio: 《Nel 1652 in Sardegna infuriava la peste. Le autorità cittadine chiesero aiuto con un voto solenne a Sant’Efisio Martire, Efisio infatti poco prima di essere giustiziato per la sua fede aveva promesso di proteggere per sempre Cagliari e i suoi cittadini. La città di Cagliari raggiunge il momento più drammatico nell’estate del 1656 con la popolazione dimezzata. Nell’ottobre dello stesso anno l’epidemia finisce, ed i Consiglieri della Municipalità emettono il solenne voto, nel municipio situato al tempo in piazza Palazzo a Cagliari》
Nella testa dei nuovi amministratori Regionali e di Cagliari già si vedevano seduti nelle gradinate d'onore o nella balaustra in prossimità del palazzo municipale di piazza Matteotti, mentre salutano agitando la mano i gruppi folkloristici in un tripudio di colori e nel tappeto di petali di rose, sa armatura, al seguito di carri trainati dai buoi, is traccas, gruppi di cavalieri dei miliziani, accompagnati dal suono delle launeddas. Mai avrebbero immaginato di dover fronteggiare una emergenza di questa portata. Le risposte balbettanti e le soluzioni proposte non sembrano sufficienti. Anzi. Sono, siamo, fortunati perché i casi di positività sono limitati e probabilmente la Sardegna sarà fra le prime a fare da apripista alla fase 2. Questo sarà alla base del dibattito delle prossime settimane.
Chiudo nella speranza che le preghiere alla Madre dell'intercessore abbiano quale esito di farlo sparire quantomeno dalla TV.
Mi raccomando fate attività, muovetevi, si consuma tanta farina per dolci. Già non si trova più nei negozi e il lievito a birra è introvabile.
La mia domenica da non praticante e praticamente agnostico? Ascolto Fabrizio De André. Le nuvole e ...
La Domenica delle Salme. Attualissimo.
(...)

La domenica delle salme

nessuno si fece male

tutti a seguire il feretro

del defunto ideale

la domenica delle salme

si sentiva cantare

quant'è bella giovinezza

non vogliamo più invecchiare

(...)






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