Disclaimer

Disclaimer
“CoronDiario” è un blog personale e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy

Cookie Policy
Comunico ai lettori che questo blog utilizza cookie. Se si prosegue nella lettura senza disattivarli dal proprio browser o cliccando “ok” dal banner inserita dalla piattaforma di Blogger equivale ad acconsentire al loro utilizzo. Per maggiori informazioni consultare l'apposita pagina "Disclaimer, Privacy & Cookie”, oppure clicca “ulteriori informazioni” dal banner di Google.

martedì 7 aprile 2020

6,7 aprile 2020 - dagli all'untore

La quarantena che si deve "sopportare", cioè stare in casa o in una stanza senza contatti con esterni, nè con l'esterno, in tempi di COVID19 ha una durata di 14 giorni. Non 40 giorni. Wikipedia ci viene in soccorso per cui <<La quarantena, detta anche contumacia, è un isolamento forzato, solitamente utilizzato per limitare la diffusione di uno stato pericoloso (spesso una malattia). Il termine deriva da quaranta giorni, la durata tipica dell'isolamento cui venivano sottoposte le navi provenienti da zone colpite dalla peste nel XIV secolo. Venezia fu la prima ad emanare provvedimenti per arginare la diffusione della peste, nominando tre tutori della salute pubblica nei primi anni della Peste Nera (1347).>>
Quaranta (ovvero quattordici) giorni senza contatti con l'esterno. Il senso è chiaro. Dovrebbe esserlo a tutti. Questo arco di tempo ovviamente riguarda chi ha avuto un contagio o si teme, in particolare per chi non ha sintomi o viene da zone a diffusione virale, che possa continuare la strada del contagio tanto caro e indispensabile al virus. Ora ci chiediamo se esistono degli individui che a rischio di contagiarne altri corrono il pericolo sottraendosi a questa situazione o imposizione. Non dovrebbero. Eppure i media riportano quotidianamente che esiste questa genia di idioti criminali e che, a giudicare dal numero, non sono pochi; in particolare in quelle regioni dove purtoppo si contano migliaia di vittime.
Diversa da questi pessimi individui è la questione degli untori in cui si annoveravano coloro che "ungevano" la peste a Milano nel 1630, sospettati di diffondere il contagio ungendo persone e cose, le porte delle case, le panche delle chiese, appunto con unguenti malefici scatenando l’ira popolare.
Arriviamo al punto. I media e i social ci hanno mostrato quel corteo funebre di 70 camion militari che trasportano i feretri delle vittime del coronavirus da portare in altra regione per l'inumazione, poiché tanti erano i morti e tali per cui non era possibile in pochi giorni usare i crematori della bergamasca. Quelle immagini hanno segnato un punto spaventoso di ritorno agli anni della peste a Milano, di manzoniana memoria, con tutte le fobie odi e rancori in chi già prima del covid19 aveva queste pulsioni, io direi anche in seguito alla perenne campagna elettorale, dove l'odio è un carburante formidabile per contabilizzare voti e salire nei sondaggi. Ma credo che quelle immagini abbiano arruolato nella schiera degli odiatori un numero sempre crescente fra chi, già esasperato dal lockdown, non vede di buon occhio chi esce col cane per le deiezioni quotidiane, chi va a fare la spesa, ed ora persino chi esce con un bambino. Visti come degli untori. Di recente, ma non ricordo in quale programna, un medico si dogliava del fatto che si usasse il termine untore anche per questi che ho indicato, sebbene eventualmente più che untori, si diceva, sono dei vettori seppure inconsapevoli.
Spero che questa esperienza collettiva ci faccia riflettere sulla umanità perduta e sulla necessità del recupero di valori morali e spirituali, usati alla bisogna solo per sbandierarli nelle tornate elettorali.
Per tornare al mio orticello, il particulare guicciardiniano, anche io comincio ad essere stanco di stare, come dicevo in un post, come cane alla catena. Ma sono paziente come lo è il popolo sardo preda fi decine di invasioni, non ultime quella dei Savoia. Da noi pochi contagi con lo stesso trattamento delle altre regioni. Mi pare eccessivo. Questi giorni le amministrazioni sono nella forsennata caccia alle mascherine da distribuire. Il nostro presidente ci fa presente che estenderà l'obbligo dell'uso ma di queste se ne vedono poche né si comprendono le modalità di distribuzione. Vedremo prossimamente. Intanto io sto a casa.
Mentre tu stupido odiatore, che non ti rendi conto di aver viaggiato indietro nei secoli, dai la caccia all'untore

Caparezza - Dagli all'untore
" (...) Se mi beccano mi spaccano di botte
Come minimo mi ritrovate cliccato su Rotten
Il mio cuore batte più delle battone
Quando porto confusione nella popolazione
Ne traggo giovamento massimo
Panico al prossimo ed il prossimo potrebbe essere chiunque (...)



Nessun commento:

Posta un commento